In questo articolo cercherò di chiarire come leggere i principali dati della bolletta Enel e come capire i significati di alcune voci talvolta incomprensibili.
Tralasciando i dati anagrafici dell’utente come indirizzo e codice fiscale abbiamo
Il codice cliente è un numero di 9 cifre, identificativo della bolletta, che ci è stato assegnato dall’Enel; esso ci serve soprattutto se dobbiamo metterci in contatto con i call center. Questo numero è lo stesso che possiamo leggere sul nostro contatore, non appena spingiamo il tasto circolare bianco. Il numero fattura e la data corrispondente ci servono quando dobbiamo chiedere chiarimenti.
La scadenza fattura è la data entro la quale bisogna pagare la bolletta; se non si rispetta questa scadenza, l’Enel darà una nuova scadenza oltre la quale effettuerà il distacco della fornitura lasciando a disposizione dell’utente solo il 10% della potenza disponibile sufficiente solo per non rimanere al buio con qualche lampadina.
Nella voce dati consumo troviamo
l’importo totale per i costi della fornitura di energia, cioè la somma corrispondente ai kWh consumati nel bimestre;
l’eventuale importo a credito dell’utente per un acconto versato in bollette precedenti. Ciò si verifica se ad esempio nella bolletta precedente il consumo è stato stimato e non effettivo, e avremo diritto al rimborso
l’importo totale relativo solo alle imposte
l’eventuale importo a credito dell’utente, sempre in riferimento alle imposte
il totale effettivo
l’iva
l’importo compreso di iva che deve coincidere con quello riportato nel conto corrente.
Nei “dati di fornitura” sotto l’indirizzo troviamo il codice POD (Point of Delivery): è una stringa di caratteri e numeri che inizia con IT001E ed è seguita da 8 cifre; esso identifica in modo univoco a livello nazionale il punto di prelievo dell’energia elettrica. A differenza del numero cliente, nel momento in cui si cambia fornitore di energia, questo codice così come il codice presa (una stringa di 13 numeri) non cambia, anzi viene richiesto proprio dal nuovo grossista per la stipulazione del nuovo contratto.
Nella “tipologia contratto” in grassetto viene indicato se il contratto è di tipo residenziale (D2) oppure non residenziale (D3).
Sotto vi è l’indicazione della tensione di fornitura: 220 Volt per la bassa tensione in monofase (quella che abbiamo comunemente nelle nostre abitazioni), 380 Volt per la trifase (quella industriale).
In ultimo è indicata la potenza contrattualmente impegnata; di solito questa è di 3 kW ed è seguita dalla potenza disponibile, in tal caso 3,3 kW perché l’Enel permette un prelievo fino al 10% in più (corrispondente a qualche lampadina) superato il quale salta la corrente.
Nella seconda pagina analizziamo in concreto i costi.
Importante da tenere presente è la condizione di “residente” o “non residente”.
La quota fissa è un importo annuo che ogni cliente deve pagare. Per il cliente “residente” con potenza contrattuale ≤3kW (tariffa D2) sarà di 4,1273€/anno, mentre per il cliente con potenza superiore a 3kW e per il cliente “non residente” indipendentemente dalla potenza installata (tariffa D3) sarà di 36,1107€/anno.
I corrispettivi unitari euro indicano il valore della quota fissa al mese. Perciò i primi si ritroveranno 0,3439€/mese mentre i secondi 3,009 €/mese. Enel calcola il costo della quota fissa per giorno: perciò divideremo il costo annuo della quota fissa per 365 gg e infine moltiplicheremo i giorni indicati sotto la voce Quantità per la quota fissa al dì. Il risultato dovrebbe essere uguale a Totale Euro.
La quota potenza è un corrispettivo fisso annuo corrispondente alla propria potenza contrattuale, misurato in €/kW/anno. Ancora una volta il cliente “residente” con potenza contrattuale ≤3kW (tariffa D2) pagherà 4,4981€/kW/anno mentre il cliente con potenza superiore a 3kW e il cliente “non residente” (tariffa D3) pagheranno 13,8156/kW/anno. Ancora una volta dovremo calcolare il costo della quota potenza al mese e infine al giorno. Infine moltiplicheremo il costo della potenza al dì per la propria potenza contrattuale (3kW oppure 4,5kW).
La quota energia rappresenta la somma dei costi dovuti per energia elettrica in kWh, fissati trimestralmente.
Con Enel troverete un’unica voce: se siete cliente con “tariffa D2″ sotto la voce “Corrispettivi unitari euro” troverete i costi quali 0,12003 €/kWh; 0,13316 €/kWh; 0,18955 €/kWh0,27298 €/kWh0,26894 €/kWh0,18489 €/kWh.
I costi dei corrispettivi (inclusivi di PE e UC1) sono strutturati in 6 scaglioni di consumo “a riempimento” 0-900 kWh, 900-1800 kWh, 1800-2640kWh, 2640-3540 kWh, 3540-4400 kWh, > 4440 kWh.
Invece il valore indicato sarà 0,18489 €/kWh se siete cliente con tariffa D3, senza scaglioni di consumo. Dovrete moltiplicare i consumi in kWh indicati sotto la voce “Quantità” per il costo indicato sotto la voce “Corrispettivi unitari euro”.
I valori delle imposte sono
Imposta erariale= 0,0047/€/kWh
Addizionale locale=0,0159/€/kWh per i residenti e 0,0204€/kWh per i non residenti.
Per i clienti con una potenza ≤3kW il calcolo delle imposte è un po’ complesso: fino a un consumo annuo di 1800kWh si è esenti dal pagarle, per un consumo tra i 1800kWh e i 4440kW ci sono formule incomprensibili, mentre per i consumi superiori ai 4440kWh bisognerà fare una semplice moltiplicazione: consumi totali kWh* imposta erariale + addizionale locale.
Per i clienti con una potenza contrattuale superiore a 3kW e “non residente” sarà sufficiente moltiplicare il consumo annuo kWh* imposta erariale + addizionale locale.
Per l’IVA alla somma di tutti questi costi verrà aggiunta un maggiorazione del 10%.
Abbiamo cercato di essere il più possibile esaustivi su un argomento davvero complicato che però fa parte della nostra quotidianità.
Il nostro consiglio è sedersi in tranquillità con carta, penna e calcolatrice e verificare che si ottenga un risultato il più vicino possibile a quello Enel.