Il conto corrente è nato come conto di corrispondenza, ovvero come strumento per la gestione delle proprie disponibilità monetarie, attraverso prelievi, versamenti, addebito delle utenze e raccolta del risparmio.
Si definiva “di corrispondenza, dato che la comunicazione banca-cliente era solita avvenire in formato cartaceo, inviando presso il recapito indicato tutta la documentazione utile per informare sul saldo del conto ed ulteriori condizioni (estratto conto, conto scalare o staffa e note integrative).
Il conto corrente è un contratto “tipico”, perché previsto e regolato dall’articolo 1823 del codice civile, stipulato tra cliente e banca, attraverso il quale il titolare può esigere a vista le somme in esso depositate, ricevere un fido bancario e un tasso d’interesse creditore.
Il conto corrente prevede l’invio periodico dell’estratto conto bancario, ovvero di un resoconto mensile o trimestrale di tutte le operazioni svolte dal cliente (i movimenti), addebbiti e accrediti. Dall’estratto conto del conto corrente si ha la possibilità di conoscere 3 tipi di saldo, il saldo liquido, il saldo contabile e il saldo disponibile.
Tutti i clienti che aprono un conto presso una banca facente parte della Comunità Europea, sono tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, attraverso il quale, nell’ipotesi di fallimento o di mancato pagamento da parte della banca, ogni singolo depositante è garantito sino a euro 100.000 (Direttiva Comunitaria 2009/14/CE).
Questo è il motivo per cui, uno dei consigli che si può offrire ad un correntista (qualora le sue disponibilità monetarie siano superiori alla soglia di 100.000€), constiste nel differenziare la scelta bancaria senza depositare su un singolo conto corrente più di 100.000 euro.
Tipologie di conto corrente
1. I conti ordinari sono quelli meno consigliati a chi ha un’elevata dinamica di conto, dato che si paga in base al numero delle operazioni effettuate.
Se si hanno esigenze ben precise (ad es. poche operazioni periodiche, esigenze di trading abituali) le banche hanno ben pensato di proporre i conti correnti a pacchetto che, a loro volta, si suddividono in:
conti con canone ed incluso nel canone un certo numero prestabilito di operazioni e soltanto alcune tipologie di operazioni. Possono essere previste condizioni diverse e spese differenti a seconda dell’operazione da effettuare (ad es. utilizzo del canale home banking o canale sportello, prelievo dagli sportelli automatici dello stesso gruppo bancario). Stiamo parlando dei conti con franchigia.
Conti con canone ad operazioni illimitate, detto anche conti senza franchigia. Vi possono, comunque, essere limitazioni in ordine al tipo di operazioni.
2. I conti di base sono stati strutturati per consentire di ammortizzare un po’ i costi rispetto ai conti ordinari se si hanno poche esigenze di movimentazione ed attuano la filosofia dei conti low cost o a 0 spese. In base ad un beneficio di legge, vi si può accedere senza costi e senza l’imposta di bollo (fissa per giacenze di conto superiori a 5.000 euro), se si ha un Isee inferiore a 7.500 euro e non si percepiscono più di 1500 euro di pensione.
3. I conti in convenzione, in base a particolari benefici di legge previsti per alcune categorie sociali (ad es. stipendiati, dipendenti pubblici, insegnanti) o clienti, su collaborazione fra le banche ed istituzioni governative, paragovernative o enti privati che sovvenzionano il mondo del credito, sono un’altra delle alternative con cui si possono migliorare le condizioni economiche, se previsti. Vi aggiorneremo sulle iniziative in atto.
4. I conti correnti remunerati sono nati come una sorta di reazione alla minore convenienza per le banche di offrire un conto deposito ad alta remunerazione accollandosi l’imposta di bollo proporzionale ed alla minore appetibilità del prodotto presso la clientela per depositi di breve termine (inferiori a 18 mesi)
I conti correnti possono essere intestati ad una sola persona o più persone. Quest’ultima esigenza si può pensare se una delle persone non è sempre disponibile e vuole “delegare” di diritto un’altra persona a fare le operazioni per proprio conto (da non confondere l’atto autonomo di delega con la cointestazione del conto corrente) oppure in caso di società di persone.
Vi consigliamo di leggere sempre le condizioni di dettaglio per essere informati sui costi fissi e variabili da sostenere periodicamente, sugli interessi passivi ed attivi, sui diritti della banca di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali in particolari condizioni, su eventuali limiti alle promozioni in corso, eventuali spese in caso di chiusura conto specificate dalla banca.
Quanto costa un conto corrente?
Non sempre l’ISC (Indicatore sintetico di costo) rispecchia le spese effettive, dato che si basa su una situazione presunta (profilo di operatività del cliente, stabilito dalla Banca d’Italia) che potrebbe non corrispondere alla nostra. Ci conviene, quindi, verificare questo aspetto.
Per il resto, più che soffermarsi su un dato sintetico, è meglio, carte alla mano, scendere negli ampi livelli di dettaglio dei costi consultando le condizioni contrattuali stabilite dalla banca.
Ogni banca ha un sito nel quale riporta tutte le informazioni sulle commissioni e spese di tenuta del conto corrente che ci interessa:
1. spese per l’invio di rendicontazione periodica,
2. spese per liquidazione e conteggio delle competenze,
3. interessi passivi per eventuale richiesta di scoperto,
4. canoni di utilizzo carte di credito o di debito attivate,
5. eventuali polizze,
6. altri costi.
Tutti questi costi possono essere sintetizzati in costi fissi e costi variabili.
Costi fissi – Si tratta di costi che vengono applicati per il solo fatto che il conto corrente è aperto, di solito si tratta di un canone mensile, e dell’imposta di bollo obbligatoria per legge.
Costi variabili – Si tratta di costi che variano in funzione dei servizi offerti e di quelli effettivamente utilizzati.
Se la banca vi addebita ancora le spese per invio documentazione cartacea, informatevi se è possibile farne a meno, dato che oggi controllare il saldo di conto corrente si può fare semplicemente, ed in totale sicurezza online, in alternativa scegliete direttamente un conto corrente online.
Se attiviamo il servizio alert (tramite sms o supporto mobile), veniamo, inoltre, tempestivamente avvisati di ogni operazione sulle carte di credito, in modo da poterci premunire in caso di movimenti sospetti.
I tempi si sono fatti più veloci e non è possibile aspettare ogni trimestre il resoconto finale, diventato ormai una pratica di routine quasi obsoleta. Spesso le banche sono propense a ridurre tali costi ed incoraggiano sempre più clienti ad avvicinarsi ai nuovi e più efficienti strumenti di gestione conto.
Come si è evoluto negli anni il conto corrente
Inizialmente esistevano poche tipologie di conto corrente, poi si è capito che il canale di offerta doveva essere segmentato, in base al tipo di cliente, prevedendo condizioni differenti e costi diversi a seconda dell’utilizzo richiesto.
Giusto per fare un esempio, un’azienda ha bisogno di fare, per mera gestione, molti movimenti di conto corrente (tra rid automatici richiesti da alcuni servizi di affiliazione, bonifici a fornitori, assegni, versamenti per coprire le scadenze di pagamento, pagamento tasse) e non può, pertanto, sostenere gli stessi costi di uno stipendiato che ha la necessità di poche operazioni periodiche (accredito stipendio, domiciliazione utenze domestiche).
Il conto corrente deve essere di tipo aziendale, abbinato alle necessità dell’impresa e non un conto base di tipo personale (ed anche se la vostra azienda è individuale) che, alla lunga, rischia di diventare inutilmente dispendioso.
Ci stiamo tentando di avvicinare al mondo del denaro digitale, quello dove non c’è più il passaggio di contante in contante e possiamo sentirci tutelati dalle procedure di sicurezza congegnate volta per volta, man mano che si riescono ad evitare le truffe.
Violare i sistemi di sicurezza è diventato difficile quando le banche seguono tutte le procedure richieste. Spesso succede per errore dell’utente che apre un email sospetta fornendo i dati personali o che lascia i dati a siti di e-commerce poco sicuri.
Di specie i codici a rigenerazione automatica e casuale, attraverso la chiave di sicurezza per ogni utente ci mettono maggiormente al riparo da un hackeraggio della password dell’home banking, che consigliamo sempre di cambiare.
Chi non ha attivato l’home banking? Ormai, anche per i conti correnti più semplici tale servizio viene offerto in automatico, a diverse condizioni e costi, a seconda del tipo di conto corrente.
Il legislatore ha stabilito, durante il governo Monti, che le pensioni di almeno 1.000 euro non possono essere pagate in contanti tramite “servizio postale” a partecipazione pubblica come la vecchia generazione era abituata, ma bisogna forzatamente aprire un conto corrente postale o bancario.
Ciò comporta chiaramente delle spese di tenuta periodica che bisogna tenere sotto controllo ma anche riduce il rischio di furto “porta” a “porta” di contanti, reato piuttosto comune per chi i soldi è abituato a nasconderli sotto il materasso.
Il conto corrente tradizionale è, allora, sempre più uscito dalla vita di quanti non hanno bisogno di un utilizzo intensivo di alcune operazioni, né necessitano di un deposito titoli attraverso le carte-conto (carte prepagate con Iban che funzionano come un conto corrente e che costano solitamente meno che un conto corrente) ed i conti a 0 spese.
Si differenzia il prodotto conto corrente, in base al profilo cliente. La banca d’Italia ha così stilato un’elencazione dei vari profili cliente, sulla base del numero di operazioni, ma ogni banca può discrezionalmente non applicare tali standard e crearne di propri, per offrire un prodotto sempre più accattivante ed interessante per la clientela.
Per eventuali reclami alla banca
Se non si è d’accordo con le con le spese applicate dalla banca, si può fare reclamo indirizzando prima una lettera motivata alla banca stessa e poi, trascorso il termine di 60 giorni, adendo o a vie “ufficiose” (Arbitro bancario finanziario) o direttamente in sede di giudizio.
Vi sono dei termini precisi da rispettare entro i quali potete far valere i vostri diritti. Tenetevi sempre informati (ad es. max 60 gg. per contestare l’estratto conto).
Il conto corrente è prima di tutto un contratto tra banca e cliente e si è in diritto di estinguerlo, alle condizioni stabilite equamente dalla banca. Malgrado vi siano stati intoppi burocratici per realizzare la portabilità snella che si intendeva portare a termine, le banche possono agevolare il trasferimento di conto eventuale, senza alcun costo aggiuntivo.