Ciascuno può godere la sua proprietà come meglio crede. Non può però disturbare (quantomeno oltre determinati limiti) il vicino con rumori o esalazioni di fumo, calore o altro. Infatti sono stati elaborati dei precisi criteri per vedere quali immissioni vanno consentite e quali no.
Il primo passo consiste nell’invio di una lettera di diffida per i rumori molesti, con la quale si invita a terminare il comportamento in questione. Nel caso in cui la lettera non produca effetti, è necessario passare alle vie legali.
Qualora sorga una controversia sul superamento del limite della normale tollerabilità, il giudice affiderà a un esperto il compito di verificare se il limite sia stato superato o meno.
Le immissioni intollerabili provenienti da una privata abitazione vanno sempre impedite. Discorso diverso per le immissioni che provengano da uno stabilimento industriale. Le industrie, infatti, danno lavoro e producono ricchezza. Il giudice deve, quindi, tentare di “contemperare le esigenze della proprietà con quelle della produzione”.
Il giudice dovrà verificare se è possibile ridurre con strumenti idonei a limitare i disturbi che lo stabilimento provoca (esempio depuratori, pannelli d’insonorizzazione, ecc…) in caso negativo potrà procedere in due modi: si consentirà la prosecuzione dell’attività inquinante dietro pagamento di un indennizzo, si inibirà la prosecuzione dell’attività in quella sede.
La prosecuzione dell’attività inquinante non può essere assolutamente consentita quando pregiudica il diritto alla salute previsto dall’ art 32 della Costituzione, infatti, anche se tutelare la salute è in contrasto con le esigenze della produzione industriale, non si possono autorizzare immissioni che superino i limiti Approfondimento Come obbligare una Pubblica Amministrazione all’esecuzione di una sentenza (clicca qui)
L’intervento dell’autorità pubblica può richiedere anche molto tempo. Per tale motivo può essere preferibile chiedere immediata tutela del giudice.
Se il disturbo proviene da un altra abitazione si dovrà agire davanti al giudice.
Se proviene da uno stabilimento industriale si dovrà agire davanti al tribunale.
Se si tratta di tutela della salute si potrà chiedere al giudice di pronunciare un provvedimento d’urgenza ex art. 700c.p.c. e quindi non si dovrà attendere una sentenza.