Mantenere aperti tanti conti corrente differenti è un problema sia da un punto di vista strategico che operativo. Vediamo in che senso. Prima di tutto, se si possiedono diversi conti corrente ma non se ne usa più di uno o due al massimo, si tengono soltanto fermi i soldi ad interessi generalmente irrisori, senza utile, del resto parte, diventa sempre più difficile tenere le spese sotto controllo e sapere con esattezza a quanto ammonta il nostro patrimonio.
Meglio, quindi, procedere alla chiusura di quei conti corrente che non si utilizzano in modo sistematico, tenendo anche presente che grazie al decreto legge Bersani è diventato molto più semplice seguire questa procedura e non sono dovuti costi per le competenze di chiusura.
Il decreto legge Bersani è proprio intervenuto in tal senso, evitando ai consumatori di dover andar soggetti a penali o costi nel momento in cui si desidera rescindere dal contratto inerente il conto aperto presso una tale banca, la quale non può esimersi dall’eseguire tale pratica.
Lo stesso vale per lo spostamento in un’altra banca. Relativamente a questo tipo di operazione è possibile vedere questa guida sul trasferimento del conto corrente sul sito Nelportafoglio.com.
Vediamo quali sono i passaggi da seguire per chiudere il proprio conto corrente. Risulta essere molto semplice, basta fare attenzione a poche regole. Il conto non deve avere un saldo negativo, cioè non deve essere in rosso, nel caso in cui ci si trovi in questa circostanza, bisognerà prima versare quanto dovuto e pagare anche gli interessi eventualmente maturati. In più, non deve esserci nessun tipo di operazione attiva sul conto corrente.
Della volontà di chiudere il conto deve essere informata la banca per iscritto, e nella stessa raccomandata devono essere allegati il libretto degli assegni, il bancomat e la carta di credito tagliati.