Un’opzione non è un titolo, ma è un contratto, e fa parte della famiglia dei Derivati.
Che tipo di contratto è?
L’opzione mi da il diritto MA NON L’OBBLIGO di comprare o vendere il titolo sottostante ad un predeterminato prezzo, entro una certa scadenza.
Facciamo un esempio pratico, prendendo come esempio il titolo Microsoft (MSFT) che quota 21,40$.
Se io compro una opzione CALL con “strike price” 22 e scadenza Luglio 2009 significa che ho il diritto ma non l’obbligo di acquistare il titolo MSFT a 22$ entro la scadenza di Luglio 2009.
Se invece compro una opzione PUT con “strike price” 21 e scadenza Luglio 2009 significa che ho il diritto ma non l’obbligo di vendere il titolo MSFT a 21$ entro la scadenza di Luglio 2009.
Ovviamente essendo il mio un diritto e non un obbligo, sarò io a decidere se esercitarlo, e quindi se comprare/vendere il titolo sottostante. Come vedremo, però, difficilmente è conveniente esercitare il proprio diritto.
Quando è conveniente?
Ad esempio, nel caso della CALL, se MSFT prima della scadenza di Luglio ha raggiunto 28$…beh allora può essere conveniente, perchè io ho il diritto di acquistarla a 22$…ma vale 28$, significa che se esercito il mio diritto guadagno 6$…ma attenzione, 6$ meno il premio che ho pagato per acquistare la mia opzione.
Nel caso della PUT, se MSFT prima della scadenza di Luglio ha raggiunto 15$…beh allora può essere conveniente, perchè io ho il diritto di venderla a 21$…ma vale 17$, significa che se esercito il mio diritto guadagno 6$…ma attenzione, 6$ meno il premio che ho pagato per acquistare la mia opzione.
E qui introduciamo il concetto di PREMIO, che non è altro che il prezzo dell’opzione (del resto quel diritto non lo posso avere gratis).
Quindi in realtà…la convenienza o meno nell’esercitare il proprio diritto dipende anche dal premio dell’opzione.
Di nuovo però vi anticipo che difficilmente nel trading in opzioni si arriva ad esercitare il proprio diritto, perchè quasi sempre è più conveniente rivendere l’opzione che abbiamo acquistato, si perchè il contratto di opzione può essere chiuso in qualsiasi momento.
Un esempio:
acquisto un’opzione CALL strike 22 su MSFT (che vale 21,40$) pagando un premio di 1$
dopo una settimana (quindi molto prima della scadenza di Luglio) il titolo MSFT è salito e vale 25$
ovviamente anche il premio della mia opzione è salito…diciamo che ora vale 2,30$
cosa posso fare? Vendere la mia opzione, chiudere il contratto e incassare la differenza tra 2,30$ (il valore attuale) e 1$ (il valore d’acquisto), quindi incasso 1,30$.
Precisazione: ogni contratto di opzione sul mercato USA controlla 100 titoli sottostanti, quindi il mio guadagno/perdita va sempre moltiplicato per 100. Nel nostro caso il mio guadagno effettivo sarebbe (1,30$ x 100) = 130$.
Ora l’esempio contrario:
acquisto un’opzione CALL strike 22 su MSFT (che vale 21,40$) pagando un premio di 1$
dopo una settimana (quindi molto prima della scadenza di Luglio) il titolo MSFT è crollato e vale 17$
ovviamente anche il premio della mia opzione è sceso…diciamo che ora vale 0,00$
Ho perso tutto, o volendo posso aspettare la scadenza di Luglio sperando che il titolo risalga, ad ogni modo posso chiudere il contratto e incassare la perdita che sarà la differenza tra 1$ (il valore di acquisto) e 0,00$ (il valore attuale), quindi perdo 1$ (moltiplicato x 100 sono 100$).
Ed ecco uno dei vantaggi del trading in opzioni: se acquisto un’opzione…posso perdere al massimo il valore del premio pagato, se il titolo MSFT fosse sceso anche a 14$, o a 10$…io avrei perso solo 100$, mentre se fosse salito a 30$..avrei guadagnato probabilmente qualche centinaio di dollari…potenzialmente quindi il guadagno è illimitato e la perdita è limitata.
Risulta essere come avere uno STOPLOSS automatico.
Bene, in questo articolo abbiamo cominciato a introdurre alcuni concetti:
OPZIONE – contratto derivato
OPZIONE CALL – quando acquistata è un’operazione con sentiment rialzista
OPZIONE PUT – quando acquistata è un’operazione con sentiment ribassista
PREMIO – il prezzo (o valore) dell’opzione
Molto interessante.