Il canone annuo che il titolare della carta di credito dovrà corrispondere all’ente emittente, ovvero il costo per il possesso della carta stessa, varia in funzione di molteplici fattori: dalla tipologia di carta richiesta, dai massimali che essa prevede, dal tipo di conto corrente e dall’utilizzo che si fa della carta.
Le carte di credito prevedono infatti un massimale, ovvero una somma massima di spesa che può essere effettuata nell’arco di un mese. Generalmente, massimali compresi tra 1.300 e 2.000 € prevedono un canone annuo che varia tra i 25 e i 35 € l’anno. Un massimale più alto prevede invece un canone annuo più elevato, dato che concede maggiore libertà al titolare e spesso è abbinato ad una gamma di servizi aggiuntivi riservati alle carte di alta gamma.
Vi sono carte Esclusive o Oro che possono arrivare a costare anche 500 € l’anno, ma garantiscono ai loro titolari una serie di servizi di alta gamma.
Vi sono poi enti emittenti che concedono carte di credito a canone zero, ovvero gratuitamente, purché il titolare utilizzi la sua carta per un certo ammontare di spesa annua. Si tratta di operazioni commerciali e di marketing volte a incentivare l’utilizzo della carta; non dimentichiamo, infatti, che gli enti emittenti ricevono dagli esercizi commerciali una commissione in percentuale sull’ammontare degli acquisti pagati con carta di credito.
Dal 1° gennaio 2008 è entrato in funzione il Sistema Europeo dei Pagamenti, SEPA, che permette ad ogni cittadino europeo titolare di una carta di pagamento di effettuare tutte le transazioni in tutti i paesi UE allo stesso costo di quelle nazionali. Questo rende possibile soprattutto ridurre i costi di prelievo e bonifico bancario.
Nell’area della UE sarà necessario quindi adeguare impianti, procedure informatizzate e terminali elettronici e molte carte Bancomat dovranno essere sostituite con altre compatibili.
Questo sistema centralizzato di scambio di informazioni dovrebbe garantire anche maggiore sicurezza.
Finora, comunque, i dati confermano che l’Italia risulta essere il paese europeo meno incline all’utilizzo di carte di credito.
Nonostante questo dato poco progressista, nel 2007 si è assistito ad un incremento delle transazioni di denaro attraverso modalità elettroniche di circa il 23 % rispetto al 2005 (sulla base dei dati diffusi dalla Banca di Italia). Sia privati che aziende stanno prendendo maggiore confidenza con la moneta elettronica, ma sono ancor molti i timori legati al suo utilizzo.
Le ragioni fondamentali di questa diffidenza sono riconducibili a una scarsa conoscenza delle carte di pagamento e dei benefici da esse generate, ma soprattutto alla percezione che i consumatori ancora avvertono di scarsa sicurezza e violazione della propria privacy.
Dobbiamo riconoscere che, rispetto agli Stati Uniti, dove l’utilizzo delle carte di pagamento ha ormai soppiantato il ricorso al contante, la sicurezza delle transazioni elettroniche, soprattutto telematiche, cioè via internet, risulta essere ancora un rischio.
Sempre secondo i dati diffusi dalla Banca di Italia, nel 2007 una carta di credito su quattro è stata usata in maniera impropria. In rete, cresce il fenomeno del phishing, una delle truffe telematiche più diffuse nel nostro paese. Il titolare di una carta di credito riceve una mail dalla propria banca che lo invita ad accedere al sito e inserire i propri dati riservati. Il sito in questione è spesso identico a quello della banca, ma l’indirizzo è diverso e troppo spesso il titolare non si accorge di essere stato ingannato.
Attraverso l’istituzione del SEPA e dei maggiori controlli che gli enti bancari e finanziari stanno provvedendo ad introdurre si prevede per i prossimi anni una sostanziale crescita dell’uso di carte di pagamento.