Con il recupero della Borsa americana sul finale, il mercato azionario sembra ancora orientato verso un andamento laterale, dove il settore petrolifero pare si avvierà ancora verso il bullish (rialzo).
Continuando il discorso sulla diversificazione degli investimenti, bisogna prendere in considerazione anche questi nuovi strumenti finanziari: i fondi quotati sul mercato o ETF (Exchange Traded Fund), ai quali sono da ascrivere dei vantaggi rispetto ai normali fondi di investimento. Anzitutto, presentano spese di gestione più basse e maggior trasparenza. Infatti, gli ETF sono trattati sul mercato come una qualsiasi azione e perciò in qualsiasi momento possono essere acquistati o venduti al prezzo corrente. Tale peculiarità degli ETF si rivela vantaggiosa qualora la Borsa si muova a grandi passi, specie al ribasso.
Un’altra prerogativa degli ETF è costituita dalla loro natura di fondi indicizzati, ossia sono costituiti per replicare l’indice di riferimento, Ad esempio, un ETF sullo S&P MIB (l’indice principale della Borsa italiana) deve salire o scendere della stessa percentuale del MIB. Ciò permette al piccolo investitore di diversificare il suo portafoglio già con un’unica mossa, Inoltre, il piccolo investitore ha la possibilità di agire direttamente anche sulle materie prime (oro, rame, petrolio, cereali et cetera), ossia in mercati che normalmente gli sono di difficile accesso.
Debbo dire tuttavia che non conosco direttamente gli ETF non avendoli ancora trattati personalmente, avendo finora preferito l’investimento sulle singole azioni.
Inoltre in questo momento gli indici sono quasi tutti su livelli piuttosto elevati: ritengo perciò sia meglio arrivi qualche correzione per entrare in questo settore.