Il mondo del trading è evoluto rapidamente nel corso degli ultimi due-tre anni. Personalmente ho sempre approcciato il mercato come scalper, ossia elevato numero operazioni all’interno di una giornata. Per dare un’idea di cifre, ho fatto anche 600 operazioni in una singola giornata, andando a movimentare oltre il 10% dei volumi totali di contrattazione dei più grossi titoli italiani.
Oggi questo tipo di approccio sembra essere sempre meno efficiente per diverse ragioni: in primis la migrazione della borsa italiana verso Londra, ha influito negativamente sulla liquidità presente sui titoli e sui loro relativi movimenti intraday.
In seconda battuta i crolli del 2008 hanno messo a dura prova le tasche dei trader e la fiducia delle persone verso qualunque strumento finanziario.
Con un po’ più di razionalità possiamo affermare che, così come nel 1999-2000 tutti i titoli appartenenti alla sfera internet non erano Eldorado, oggi non tutti gli strumenti finanziari negoziati sono il demonio!
Però se vogliamo fare del trading la nostra professione, così come io ho fatto, dobbiamo essere così bravi da ammettere: l’operatività che ho sempre fatto e mi ha fruttato molti soldi nel passato oggi funziona molto meno e, in alcuni casi, proprio non funziona.
La soluzione: reinventarsi un’operatività e vi spiego come.
Fino a non molto tempo fa noi scalper eravamo iper-specializzati nel tradare solo ed esclusivamente due o tre titoli al max (più qualche jolly da giocarsi occasionalmente).
Per garantirmi la sopravvivenza operativa ho deciso di trasformare radicalmente l’approccio da scalper in cacciatore di occasioni.
Proprio così, sono passato dal conoscere vita morte e miracoli di pochi titoli ad osservare tanti grafici, con sottostanti diversi (titoli e future in primis) e a ricercare le occasioni che ritenevo più proficue.
La maggior parte dei trader si fissa con un solo strumento, in genere un future, ma non è detto durante la giornata operativa si presentino reali occasioni di trading. Così si commette il grave errore di “inventarsi” le operazioni x di non stare fermi. Perché rischiare? Perché cercare l’acqua nel deserto?
Cosa dobbiamo fare operativamente?
Fissiamoci un pattern, una configurazione o qualunque cosa ci renda confidenti.
Andiamolo a cercare su più sottostanti e con diversi time frame (per trading intraday mai sopra i 30 minuti)
Verifichiamo che nel passato quel pattern abbia funzionato almeno in parte.
Facciamo la nostra operazione.
Tutto il discorso sembra banale, ma io vi dico una cosa: provare per credere.
Se avete dubbi o perlessità non esitate a contattarmi.